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lunedì 14 marzo 2016

Non solo acquisti, bellezza e creatività, anche temi delicati: la conservazione del cordone ombelicale.

Non solo acquisti, bellezza e creatività, anche temi delicati: la conservazione del cordone ombelicale

Care le mie follower, 
parlare di modo, di bellezza, di acquisti, è sempre bello - e come potrebbe essere diversamente? - ma ogni tanto anche in un blog orientato a temi leggeri è bene porre l’accento su qualche tema un po’ più delicato, davvero importante.
 Mi sto riferendo alla conservazione del cordone ombelicale, una pratica che solo pochi genitori decidono di mettere in atto, ma che potrebbe rivelarsi fondamentale proprio per tutelare la salute futura del proprio bambino. Si sa, la prevenzione non è mai troppa, ed essere lungimiranti, sperando anche nei progressi della scienza, è davvero fondamentale.

Dovete sapere che secondo stime recenti, circa il 90% del sangue del cordone ombelicale viene letteralmente gettato dopo le nascite, ma la conservazione è di fondamentale importanza, parallelamente alla donazione delle cellule alla ricerca. 
La scelta spetta ai genitori, se rivolgersi ad una banca di cellule staminali pubblica o privata, con la necessità, per forza di cose, di rivolgersi all'estero, poiché in Italia la conservazione del cordone ombelicale non è riconosciuta come una misura preventiva.

Le ragioni per conservare il cordone

Ma perché conservare il cordone ombelicale?
In internet ci sono molte risposte, alcune fuorvianti, ragione per cui è molto importante stare attenti e non farsi raggirare (se si decide di donare di conservare, ovviamente). 
Il cordone è ricco di cellule staminali emopoietiche, ovvero del sangue, delle quali è stata dimostrata la grande efficacia per la cura di malattie molto gravi: leucemia, linfomi, talassemia, immunodeficienze, difetti relativi al metabolismo. 
Facendo tutti gli scongiuri del caso, potrebbero risultare fondamentali per salvare la vita del proprio figlio: questo perché le cellule staminali giovani sono molto più efficaci rispetto a quelle adulte, poiché una volta trasfuse possono trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula, tornando utile per differenti patologie.

Come dicevo, però, bisogna stare attenti, poiché molti siti di banche di conservazione del cordone ombelicale sostengono che siano oltre 70 le patologie gravi che è possibile curare grazie alle cellule staminali presenti nel cordone: si tratta, almeno per il momento, di parziali menzogne. E a dirla tutta, è davvero difficile capire dove stia la verità, dal momento che in Italia c’è una vera e propria crociata nei confronti di questa prassi, che non a caso è consentita solo in alcuni stati esteri (a suon di migliaia di euro). 
Il Ministero della Salute, ad esempio, e i team di esperti, sostengono che per garantire davvero un futuro ai propri figli, la scelta più saggia sarebbe quella di donare il cordone alla ricerca, per farla progredire e trovare delle vere cure che in breve tempo possano dimostrare - questa è la speranza - la propria efficacia.

Voi cosa ne pensate? Avete mai pensato, prima di partorire, di conservare il cordone ombelicale? Vi siete informate in internet o avete chiesto un parere scientifico a qualcuno? Credo che trovare delle testimonianze vere sia molto importante, per indirizzare i futuri genitori ad una scelta il più possibile consapevole. 
Raccontatemi la vostra esperienza, tornerà sicuramente utile a molti!

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